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Dai pink hackathon ai corsi di programmazione rivolti a giovani donne, il testo indaga non tanto le cause e i meccanismi che allontanano le donne dall'informatica, bensì le motivazioni, le esperienze personali e professionali e i punti di vista critici di "quelle poche" che popolano il mondo dell'information technology nel ruolo di programmatrici, ingegnere, manager, studentesse, docenti, attiviste. La scarsa presenza femminile nei percorsi tecnico-scientifici ha acquisito un rilievo crescente grazie alla proliferazione di iniziative e proposte di intervento volte a sensibilizzare ambienti educativi, professionali e istituzionali circa lo squilibrio di genere nella scienza e nella tecnologia. Questo volume prende forma da una ricerca sociologica che ha indagato varie reti, organizzazioni e iniziative italiane e internazionali nate per contrastare le disparità di genere nell'ambito dell'informatica. Nel dare voce alle professioniste che considerano il proprio lavoro e il proprio sapere tecnico non neutrale dal punto di vista del genere, questo libro vuole dunque fare emergere l'immagine di un altro mondo, in cui le donne, invece che essere intimorite dai computer, ne traggono piacere e ne riconoscono il valore sociale, contribuendo, anche attraverso l'aperta contestazione delle asimmetrie di genere, a sfidare gli stereotipi che permeano la cultura e le pratiche tecniche. Prefazione di Assunta Viteritti. Con un racconto di Enrico Gandolfi.